Questo Dipartimento è stato informato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), in qualità di Centro di Competenza, che il rientro incontrollato in atmosfera del secondo stadio del vettore PRC CZ5B potrebbe interessare il settore centro-meridionale del territorio nazionale.
In data 29 aprile 2021, il primo modulo di una stazione spaziale della Repubblica Popolare Cinese è stato lanciato in orbita dal poligono di Wenchang. Il secondo stadio del lanciatore sembra essere stato lasciato in orbita bassa da cui è previsto decadrà in atmosfera nelle prossime ore. Lo stadio ha una massa di circa 18000 kg, una lunghezza di circa 32,2 m. ed un diametro di 2,0 m.
L’ASI, sulla base delle elaborazioni condotte dallo Italian Space Surveillance and Tracking Operation Center (ISCO), il centro operativo dell’Aeronautica Militare (AM) che raccoglie e processa i dati a livello Europeo per il rientro degli oggetti in atmosfera, ha emesso tre comunicati sul rientro che si basano sui dati raccolti nelle scorse ore dai sensori europei e statunitensi. Dal terzo comunicato, emesso alle ore 21:01 del 7 maggio, risulta che la caduta dei frammenti è al momento prevista nella notte tra sabato 8 e domenica 9 maggio p.v. (09/05/2021 00:24:06 UTC +/-361 minuti) all’interno della fascia di dispersione – 41,5°N, che ricomprende anche il territorio nazionale delle Regioni Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna. La finestra temporale e le traiettorie di impatto al suolo saranno definite con maggiore precisazione nelle prossime ore.
Al fine di condividere tali informazioni e di valutarne gli aspetti tecnici utili a definire i possibili scenari di rischio correlato, questo Dipartimento ha istituito un tavolo tecnico di lavoro, insediatosi già giovedì 6 maggio u.s., a cui partecipano le seguenti amministrazioni:
- ASI (Agenzia Spaziale Italiana);
- Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ufficio del Consigliere Militare;
- Ministero dell’Interno – Dipartimento dei Vigili del Fuoco – Direzione Centrale Emergenza;
- Ministero della Difesa – ISOC/AM;
- Ministero della Difesa – Comando Operativo di Vertice Interforze (COI);
- Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale;
- Ente Nazionale per l’Aviazione Civile – ENAC;
- ENAV S.p.A.;
- Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA);
- Commissione Speciale di Protezione Civile.
Tale Tavolo tecnico, integrato dalle Regioni Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna, manterrà un continuo monitoraggio della situazione fino all’effettivo rientro del vettore sulla Terra, e in tale contesto l’ASI continuerà a curare la fase di organizzazione e interpretazione dei dati avvalendosi del supporto delle altre componenti del Tavolo al fine di fornire al Dipartimento della Protezione Civile tutte le informazioni disponibili ed una sintesi completa ed aggiornata delle situazioni in atto.
Si ricorda che eventi di questo tipo e casi reali di impatto sulla Terra, e in particolare sulla terraferma, sono assai rari e pertanto non esistono comportamenti di autotutela codificati in ambito internazionale da adottare a fronte di questa tipologia di eventi, tuttavia, sulla base delle informazioni attualmente rese disponibili dalla comunità scientifica, è possibile fornire, pur nell’incertezza connessa alla molteplicità delle variabili, alcune indicazioni utili alla popolazione affinché adotti responsabilmente comportamenti di autoprotezione qualora si trovi nei territori potenzialmente esposti all’impatto:
- è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, che sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti. Si consiglia, comunque, di stare lontani dalle finestre e porte vetrate;
- i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti, così determinando anche pericolo per le persone; non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;
- all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono, per gli edifici in muratura, sotto le volte dei piani inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi), per gli edifici in cemento armato, in vicinanza delle colonne e, comunque, in vicinanza delle pareti;
- è poco probabile che i frammenti più piccoli siano visibili da terra prima dell’impatto;
- alcuni frammenti di grandi dimensioni potrebbero sopravvivere all’impatto e contenere idrazina. In linea generale, si consiglia a chiunque avvistasse un frammento, senza toccarlo e mantenendosi a una distanza di almeno 20 metri, di segnalarlo immediatamente alle autorità competenti.
Al fine di informare tutti gli autori del Sistema di Protezione Civile, incluse le Regioni direttamente interessate, in data odierna si è tenuto il Comitato Operativo di Protezione Civile, che si fa riserva di riconvocare in funzione dell’evoluzione della situazione.
Secondo le consuete catene di comando, si prega gli Enti e le Amministrazioni in indirizzo, ognuno secondo la propria consueta linea di comando, di garantire il tempestivo flusso delle informazioni sul territorio, anche al fine di consentire la corretta comunicazione alla popolazione.
IL CAPO DIPARTIMENTO
Fabrizio Curcio
IL DIRETTORE DELL’UFFICIO EME
Luigi D’Angelo
IL DIRETTORE DELL’UFFICIO PRE
Fausto Guzzetti